ReMade in Italy, buona pratica GPP in Europa

Nel Report “Attuazione delle politiche ambientali per l’Italia la Commissione europea rileva ReMade in Italy come esempio concreto di buona pratica nel campo del GPP.

Il “regime di certificazione accreditato messo in atto in Italia specificamente finalizzato alla verifica del contenuto riciclato presente in un prodotto“, ReMade in Italy, è espressamente indicato come strumento concreto per l’attuazione di una delle più efficaci strategie per la diffusione della sostenibilità ambientale.

Nel maggio 2016, la Commissione ha avviato il riesame dell’attuazione delle politiche ambientali nei 28 Stati: ogni Relazione (pubblicata a febbraio 2017) descrive le principali sfide e le opportunità dell’attuazione per ciascuno Stato membro.
Per l’Italia, una delle principali sfide principali è la gestione dei rifiuti, che si interseca strategicamente con il percorso avviato “Verso un’Economia circolare“, che deve comportare, innanzitutto:
– un’ottimizzazione nella gestione dei rifiuti
– la loro trasformazione in risorse, attraverso l’aumento delle attività di riciclo e la diffusione sul mercato dei prodotti riciclati.
In questo senso, uno uno strumento efficace per attuare la “circolarità dell’economia”, è certamente il sistema degli Acquisti verdi della pubblica amministrazione, fortemente basato sul mercato. In questo ambito l’Italia si presenta come caso di eccellenza, grazie all’impegno condotto negli ultimi anni dal Ministero dell’Ambiente, ed essendo il primo Stato ad aver introdotto l’obbligo del GPP.
Per quanto riguarda il tasso di assorbimento del GPP presso le pubbliche amministrazioni in Italia (si legge nella Relazione), si rileva una tendenza positiva negli ultimi anni, dovuta anche al coinvolgimento della centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana (CONSIP) che ha utilizzato criteri di sostenibilità in più del 50% delle gare d’appalto per determinate categorie di prodotti180. Il Collegato Ambientale stabilisce i criteri ambientali minimi che si applicano ad almeno il 50% del valore di una data attività.
 
In questo settore l’Italia è prima in Europa, grazie al Codice degli Appalti (Dlgs. 50/2016) che ha reso obbligatorio il GPP per le Pubbliche amministrazioni e grazie al lavoro del Ministero dell’Ambiente, Direzione GPP e Certificazioni ambientali che, in anticipo sui tempi, rende attuabile il cambiamento attraverso la redazione dei criteri ambientali minimi (CAM) per tutte le categorie di prodotti e di servizi.


Per approfondimenti: ReportCommissione (a pag. 28 il riferimento a ReMade in Italy)