Applicazione GPP: CAM edilizia al 100% (e non è l’unico)

 L’Osservatorio Appalti Verdi di Legambiente e Fondazione Ecosistemi hanno diffuso l’VIII Rapporto sui numeri del Gpp in Italia, documento che fotografa l’andamento dell’applicazione del Green Procurement e dei CAM nelle gare di appalto della Pubblica Amministrazione avvenute nel 2024.

Sono state 137 le stazioni appaltanti ad aver risposto al questionario sul GPP nel 2025 (relativo ai bandi emessi nel 2024): 12 Centrali di Committenza Regionali, 85 enti gestori (rappresentativi di 13 Aree Marine Protette, 21 Parchi Nazionali, 58 Parchi Regionali, 37 Riserve Statali e 113 Riserve Regionali.), 32 Aziende Sanitarie Locali e 8 Comuni metropolitani.

La maggiore difficoltà nell’applicazione dei CAM emersa è la “Mancanza di formazione” adeguata (50% delle risposte), seguita dalla “Difficoltà di stesura dei bandi” (48,5%). La mancanza di imprese con requisiti idonei è considerato un problema minore per le stazioni appaltanti indagate nel 2025 (37%), valorizzando il fatto che le imprese sono per loro natura più attente e proattive sui temi della sostenibilità, che vengono anche definiti, regolamentati e imposti da normative anche di carattere europeo.

I dati delle centrali di committenza regionali

Il campione che ha caratterizzato il monitoraggio civico 2025 dell’Osservatorio Appalti Verdi ha visto la partecipazione e adesione di 12 Centrali di Committenza Regionali, rappresentando le seguenti regioni: Campania, Emilia- Romagna, Friuli Venezia e Giulia), Lombardia, P.A. di Bolzano, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana e Umbria.

L’indice di performance, ossia il tasso di applicazione del GPP nel 2024 è pari al 90%.

In particolare viene raggiunto il 100% di applicazione dei CAM per arredi per interni, ausili per incontinenza, calzature, edilizia, lavaggio, pulizie, ristorazione collettiva, servizi EPC, tessile, verde pubblico.

Questa performance media è la più alta rispetto alle altre stazioni appaltanti prese in considerazione in questo Rapporto, molto probabilmente per la maggiore capacità di investimento nella formazione del personale e nella conoscenza degli strumenti utili al Green Procurement, oltre alla struttura amministrativa più efficiente organizzata in risposta anche alle politiche europee come quelle per il DNSH (Do Not Significant Harm).

Per una disamina approfondita del tema DNSH e Tassonomia europea si consiglia la lettura del seguente approfondimento https://www.remadeinitaly.it/il-principio-del-dnsh-e-i-materiali-riciclati/.

I dati delle Città metropolitane

Il campione che ha caratterizzato il monitoraggio civico 2025 dell’Osservatorio Appalti Verdi ha visto la partecipazione e adesione di 8 Comuni su 14 Comuni Metropolitani; in questa fase hanno risposto al monitoraggio: Bari, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino, Venezia.

L’indice di performance, ossia il tasso di applicazione medio del GPP, è pari al 79%.

In particolare viene raggiunto il 100% di applicazione dei CAM per arredo urbano, calzature, cartucce, edilizia, illuminazione, pulizia, rifiuti urbani, ristorazione, ristoro, stampanti, tessili, veicoli e verde pubblico.

Tra le maggiori difficoltà che vengono riscontrate dal 50% delle città campione per gli appalti svolti nel 2024, è emersa la mancanza di imprese compliant ai requisiti posti nei CAM, aspetto che non era emerso nel precedente Rapporto. Segue la difficoltà nella stesura dei bandi, con una percentuale del 38% (era il 57% dei comuni metropolitani nel 2024). Probabilmente il saper scrivere ed integrare meglio i CAM negli appalti 2024, ha condotto a questo squilibrio.

Fra le proposte dell’Osservatorio Appalti verdi per migliorare la diffusione del GPP e l’applicazione dei CAM:

  • Istituzione della figura del Referente per il GPP nelle Stazioni appaltanti (menzione alla Città metropolitana di Milano che se ne è già dotata)
  • Raccordare i CAM con l’approccio DNSH: è indispensabile che il MASE e le P.a. raccordino gli strumenti CAM e DNSH, sia per evitare le conflittualità tra i criteri individuati dalla tassonomia ambientale e i criteri previsti dai CAM, che l’integrazione dell’aspetto ambientale dell’adattamento climatico nelle politiche d’acquisto
  • Costituire una Task Force per i diritti umani e sociali: nei CAM è prevista l’adozione e la verifica di numerosi criteri sociali lungo le catene di fornitura (soprattutto nel tessile, nelle calzature, nei prodotti elettronici, nella ristorazione collettiva), di difficile verifica (in situ) da parte della singola stazione appaltante
  • Integrare la Direttiva 2024/825 sul Greenwashing nelle modalità di verifica e controllo dei CAM: è indispensabile adottare quanto previsto dalla Direttiva in merito alle caratteristiche che devono possedere gli strumenti di verifica e i mezzi di prova relativi a sostenibilità, clima, economia circolare. L’Osservatorio ritiene utile avere a disposizione una banca dati di tutte le certificazioni e gli standard conformi, per facilitare il controllo da parte delle P.a.
  • Programmi di formazione continua sul GPP e i CAM.

 

Nel luglio 2025 sarà diffusa la seconda parte del Rapporto, che riguarderà il monitoraggio civico del green procurement da parte delle Amministrazioni Comunali.