Al bando i prodotti in plastica monouso. L’alternativa certificata ReMade in Italy in alluminio

La direttiva europea 2019/904/Ue SUP (Single Use Plastic) sulla riduzione della plastica monouso, entrata in vigore il 3 luglio 2021, mette al bando molti prodotti monouso in plastica tra cui piatti, posate, cannucce, cotton fioc e contenitori per alimenti e bevande in polistirolo. Con la riduzione duratura del consumo dei prodotti in plastica monouso la direttiva intende promuovere la transizione verso un’Economia circolare con prodotti e materiali innovativi riciclati.

Tra i materiali alternativi, quelli dell’Azienda Contital, che offre una vasta gamma di prodotti monouso, realizzati in alluminio riciclato e riciclabile, che hanno ottenuto la certificazione ReMade in Italy.

I contenitori, nudi o laccati, sono infatti prodotti con più del 90% di alluminio riciclato, e sono adatti per prodotti da forno dolci e salati, take-away fast food, catering, ristoranti, cibi freschi surgelati pronti da cuocere, trovando così impiego sia nel settore della ristorazione domestica e collettiva che nella piccola e grande distribuzione.

Anche i piatti, in alluminio sia nudo che laccato, arrivano ad essere prodotti totalmente utilizzando materiale riciclato. Inoltre, I piatti sono realizzati con un particolare design che: minimizza lo spazio durante il trasporto, ottimizza la visualizzazione del prodotto sugli scaffali dei negozi e ne esalta la leggerezza del prodotto.

benefici ambientali sono notevoli e sono riportati sulle etichette ReMade in Italy. La produzione utilizzando materiale riciclato al posto di quello vergine comporta una riduzione delle emissioni climalteranti pari a 4,4 Kg CO2 eq/kg e dei consumi energetici pari a 26,9 Kwh/Kg. 

 

E il “CAM Ristorazione”?

Si segnala che il “CAM Ristorazione” (Servizio di ristorazione collettiva e fornitura di derrate alimentari, Dm. 10 marzo 2020, n. 65, pubblicato in Gazzetta ufficiale n. 90 del 4 aprile 2020) non riporta requisiti sul contenuto di riciclato negli imballaggi, segnando un’inversione di tendenza rispetto al precedente CAM Ristorazione che è stato sostituito (Dm. 25 luglio 2011) e che prevedeva come requisito obbligatorio (al punto 5.3.6 e 6.3.2 “Requisiti degli imballaggi”) un contenuto minimo di riciclato: l’imballaggio secondario e terziario doveva essere costituito, se in carta o cartone per il 90% in peso da materiale riciclato, se in plastica, per almeno il 60%.

Si auspica una un’integrazione in vista del prossimo aggiornamento del CAM Ristorazione, ed un ritorno a quello che oramai è un requisito imprescindibile, nell’ottica dell’Economia circolare: il contenuto di riciclato, anche alla luce della Direttiva SUP che spinge verso la ricerca di materiali innovativi in questo senso. Il mercato offre valide alternative, con materiali quali l’alluminio, che può presentare un elevato contenuto di riciclato ed essere altresì riciclabile, con elevate performance ambientali, rivelando quindi un impatto legato all’intero ciclo di vita altamente apprezzabile.